giovedì 24 settembre 2015

No place to hide - Sotto Controllo



Ho appena finito di leggere questo libro (vincitore del Premio Pulitzer nel 2014) che svela le tecniche e i progetti del governo americano per la sorveglianza globale.
Mentre il libro racconta la vicenda di Snowden dal punto di vista del giornalista che più di tutti ha collaborato con lui, i come e perché Edward è arrivato a fare queste scelte che hanno messo a repentaglio la sua vita.
“Ho deciso di sacrificarmi perché la mia coscienza non può più accettare che il governo statunitense violi la privacy, la libertà di Internet e i diritti basilari della gente in tutto il mondo, tramite un immenso meccanismo di sorveglianza costruito in segreto”
Gli ultimi capitoli del libro fanno riflettere sul rapporto tra diritto alla privacy e libertà di pensiero e di opinione. sul valore della dissidenza e quanto questa dia fastidio ai poteri costituiti pur essendo il motore dell'evoluzione sociale.

Riporto un estratto dalla conclusione del libro, che mi è piaciuto perché riconosce come in realtà uomini retti e determinati possano fare molto per cambiare il mondo.

Andrebbe fatta una riflessione sul "caso" Erri de Luca, che probabilmente un giorno sarà ricordato come un partigiano della libertà di opinione, ma che ora rischia il carcere per aver detto cose "non gradite" all'establishment economico.



Estratto dalle pagg 369-370

L’amministrazione Obama, che ha perseguito gli informatori più di tutte le precedenti messe insieme, ha tentato di creare un clima di paura che scoraggiasse eventuali gole profonde, ma Snowden ha distrutto quello schema. E riuscito a rimanere libero, fuori dalle grinfie degli Stati Uniti, e, soprattutto, ha rifiutato di nascondersi, si è fatto avanti a testa alta, si è identificato. Di conseguenza la sua immagine pubblica non è quella di un detenuto in manette e in tuta arancione, ma di una figura indipendente, articolata, capace di parlare per sé, di spiegare cosa ha fatto e perché. Non è più possibile per il governo statunitense distogliere l’attenzione dal messaggio semplicemente demonizzando il messaggero. C’è una lezione importante, in questo, per i futuri whistleblower [informatori ndr], dire la verità non deve necessariamente distruggervi la vita.
Quanto al resto di noi, l’ispirazione di Snowden è meno profonda. Ha ricordato a tutti la straordinaria capacità dell’essere umano di cambiare il mondo. Una persona come tante sotto i più diversi aspetti — cresciuto in una famiglia non particolarmente ricca né potente, privo persino del diploma delle superiori, oscuro dipendente di una gigantesca corporation — attraverso un moto di coscienza, ha letteralmente alterato il corso della storia.
Anche gli attivisti più impegnati sono spesso tentati di cedere al disfattismo. Le istituzioni dominanti sembrano troppo potenti per poter essere affrontate, le ortodossie troppo radicate per poterle estirpare; e ci sono sempre varie parti in causa che hanno interesse al mantenimento dello status quo. Ma sono gli esseri umani presi collettivamente, non un numero ristretto di élite che opera in segreto, a poter decidere in che genere di mondo vogliono vivere. Promuovere l’umana capacità di ragionare e di prendere decisioni: questo è lo scopo della pubblica denuncia, dell’attivismo, del giornalismo politico. Ed è ciò che sta accadendo ora, grazie alle rivelazioni di Edward Snowden.


Slide from an NSA presentation on "Google Cloud Exploitation" from its MUSCULAR program; the sketch shows where the "Public Internet" meets the internal "Google Cloud" where user data reside. Fonte Wikipedia [EN]


Link ad altri articoli riguardanti la vicenda e i documenti svelati da Snowden

http://aurora-brescia.blogspot.it/2014/09/tutto-sotto-controllo-e-nessun-posto.html

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