*articolo scritto nel 2017
Hackerare il sistema di potere mondiale.
L'obiettivo è presto detto, quello di far gestire il mondo dal buon senso, cosa che al momento non accade.
Se non siete convinti, basta che guardate le vostre vite, il modo in cui l'umanità nel suo complesso si rapporta con l'ambiente e con le altre forme viventi, fondamentalmente il modo in cui si rapporta con sé stessa.
Possiamo dire che il modo è in buona parte, predatorio, avido, schizofrenico (da una parte le ong vogliono aiutare i paesi in via di sviluppo, da un'altra le corporation le depredano, da una parte gli scienziati e i cittadini consapevoli sono preoccupati per il riscaldamento globale, dall'altro le democrazie non trovano la volontà di gestire il fenomeno, e potremmo citare altri casi).
A differenza dell'avidità e della golosità, che necessitano solo di un oggetto, di un corpo e di un minimo di sistema nervoso per essere espressa, il buon senso ha bisogno di un maggior supporto. Ha bisogno (oltre che del corpo) di uno spirito, di un senso di sé e, infine, di un'intelligenza.
Negli uomini evoluti, il buon senso gestisce (stempera, governa) le tendenze più animali dell'avidità e della golosità. Non le distrugge, al limite le indebolisce, ma soprattutto le pone al servizio di qualcosa di più grande di esse. Le sotto-mette a qualcosa che potremmo genericamente definire come "bene".
Per esprimersi, il buon senso necessita, oltre che di un supporto fisiologico (diciamo il cervello), di -conoscenza-, conoscenza riguardo ai fenomeni sui quali vuole operare.
Quindi, pur ispirata da all'idea di bene comune, uno dei problemi che la società civile si trova ad affrontare è quello della conoscenza. Per poter agire coerentemente con i nostri fini abbiamo bisogno di conoscere il modo in cui le nostre azioni influenzano il mondo, e il modo in cui il mondo "funziona", in modo da poter scegliere come intervenire per "spegnere" o "accendere" efficacemente i fenomeni dei quali prendiamo coscienza.
Un modo di pensare efficace riguardo alle cose "della natura", come lo sono gli ecosistemi e le società, nelle loro interrelazioni, è il pensiero sistemico. Un atteggiamento mentale che non si focalizza solo sulle entità ma anche sulle inter-relazioni tra le entità stesse, studiandone le caratteristiche e le dinamiche, che spesso si rivelano non-lineari e caotiche.
Per esempio, a differenza del pensiero lineare, il pensiero sistemico invita a contemplare l'ambiente, conoscerlo bene, prima di intraprendere un'azione, perché gli effetti dell'azione potrebbero sfuggirci di mano ed avere effetti molto diversi da quelli che ci aspettavamo all'inizio. La lista dei casi di "fallimenti ecologici" delle azioni umane è molto lunga.
Nomi celebri del pensiero sistemico/complesso sono stati Von Bertalannfy ed Edgar Morin. Questo pensiero sta alla base delle metodologie di sviluppo di ambienti in permacultura che si stanno diffondendo dagli anni '80.
Per rappresentare dei sistemi complessi, una metodologia efficace è quella delle reti di relazioni.
Ad esempio, per analizzare i sistemi biologici, ci si può avvalere di mappe come questa, che rappresenta il sistema metabolico umano.
![]() |
Mappa del sistema metabolico umano. |
In mappe come questa, la complessità del reale viene espressa non tramite lunghi testi, ma tramite reti di relazioni, che permettono di "vedere" a colpo d'occhio i fenomeni rilevanti, sia di investigare sui fenomeni relativi a una sottoparte del sistema. Come tutte le mappe, possiamo realizzarle a diversi livello di dettaglio, o rappresentare la stessa "realtà", con mappe tematiche diverse, secondo gli intenti che ci si prefigge.
Nel caso del sistema globale, sono state realizzate alcune "mappe del potere globale", che rappresentano alcune realtà che ci influenzano ma che spesso si nascondono alla vista, in quanto troppo grandi o troppo lontane per essere considerate dal cittadino medio.
Una bella ed articolata mappa del governo mondiale è quella dell'Università Tangente del 2004
![]() |
Gouvernement mondial (Bureau d’études, 2004) |
![]() |
Le organizzazioni del potere planetario (Syti.net) |
![]() |
Coro angelico (Botticini) |
Ciononostante, la nostra vita è realmente influenzata da queste strutture, che per esempio controllano la finanza mondiale, e di conseguenza dispongono di un capitale monetario che permette loro di influenzare pesantemente tutte le economie globalizzate.
- Un primo esito di questa pesante influenza è l'aumento incontrollato del divario tra ricchi e poveri, sia a livello mondiale che, di riflesso, a livello nazionale.
L'impoverimento della base, purtroppo, non si riscontra solo per quel che riguarda la disponibilità di moneta ma diventa grave quando il popolo viene privato, in nome "dell'economia", delle risorse essenziali ad una vita dignitosa (acqua pulita, ambiente salubre, abitazioni, mezzi di trasporto, mezzi di produzione dei beni essenziali). La perdita di questi asset sta facendo passare da "povera" a "misera" la qualità della vita di interi popoli del pianeta. Per parlare dell'uso predatorio del capitalismo, che si avvale in primo luogo del potere finanziario è stato coniato il termine di capitalismo estrattivo. - Un secondo effetto di questa influenza è la perdita di potere democratico da parte della base. Quella che si chiama crisi delle democrazie. In pratica le strutture democratiche che avevano unito il popolo fatto prosperare l'occidente nel novecento stanno gradualmente perdendo la capacità di organizzare le società ed i territori di loro pertinenza, con conseguenti disagi sociali, crisi ambientali, perdita del consenso, aumento della corruzione in Italia ed ascesa delle destre in Europa e Stati Uniti. Una delle cause principali di questa crisi è l'aumento del potere dei poteri (soprattutto economici) transnazionali, e un vero e proprio attacco di alcuni di questi alle democrazie. In pratica il potere, detenuto nel novecento dagli stati nazionali, è passato nelle mani dei potentati economici, trasformando il sistema mondiale in una oligarchia, cui molti governi (teoricamente democratici) sono sottomessi. Se colleghiamo l'aumento della corruzione (quindi della corruttibilità) in Italia da parte dei pubblici uffici, allo spropositato potere economico/monetario acquisito dalle élite mondiali, vediamo che l'effetto finale è quello di porre le istituzioni pubbliche italiane sotto il controllo (diretto o indiretto) di queste élite. I "sospetti" collegamenti tra i poteri europei e i poteri finanziari (che ci hanno per esempio regalato il governo "lacrime e sangue" Monti) non fanno altro che aggravare il quadro.
- Un terzo effetto dell'influenza delle élite mondiali sulla nostra vita è la crescente instabilità sociale. Essendo la coesione sociale ciò che rende un popolo "forte" e capace di manifestare il proprio potere, e andando l'interesse popolare a cozzare direttamente con il potere globale, contendendo la sovranità territoriale e la gestione delle risorse, un modo che genericamente hanno questi poteri per garantirsi il potere è di destabilizzare gli equilibri sociali fomentando ed aggravando i naturali disaccordi che ci sono in seno a un popolo. L'effetto finale di queste pratiche (condotte sia da attori economici che da agenzie governative conniventi) è l'instaurazione di regimi dittatoriali nei paesi ricchi di risorse o di qualche rilevanza strategica, guerre intestine ai popoli, potenziamento delle forze violente e delle guerre intestine ai popoli, emigrazione di masse di persone dai territori divenuti invivibili. In Italia possiamo riscontrare queste lotte tra sovranità popolare e interessi economici sovranazionali sia nel caso della "rivolta" contro la TAV in Val di Susa, sia nel "caso" Xylella in Puglia. In entrambi i casi movimenti popolari di base si sono opposti, anche violentemente, alle ingerenze di interessi economici sovranazionali nei confronti dei quali lo Stato Italiano ha assunto un ruolo perlomeno ambiguo.
La constatazione di questi fatti, oltre a farci vedere il mondo come un'entità complessa e interconnessa, dovrebbero indurci a reputarci coinvolti in prima persona nei cambiamenti che avvengono a livello globale. La crisi economica ed ambientale, il progressivo impoverimento della popolazione, il degrado sociale, non vanno intesi come fenomeni inspiegabili o al pari di quelli metereologici, o "castighi divini". Derivano invece da una precise strutture socioeconomiche che possono essere conosciute e, con le dovute tecniche, addirittura "gestite", come si può gestire una pestilenza o come una bestia feroce che è entrata nel nostro cortile.
Note
* sentimento sostenuto volentieri da quella parte dei media affiliata a questi potentati.