giovedì 19 giugno 2025

Hacking the domination system

*articolo scritto nel 2017

Hackerare il sistema di potere mondiale.


L'obiettivo è presto detto, quello di far gestire il mondo dal buon senso, cosa che al momento non accade.
Se non siete convinti, basta che guardate le vostre vite, il modo in cui l'umanità nel suo complesso si rapporta con l'ambiente e con le altre forme viventi, fondamentalmente il modo in cui si rapporta con sé stessa.
Possiamo dire che il modo è in buona parte, predatorio, avido, schizofrenico (da una parte le ong vogliono aiutare i paesi in via di sviluppo, da un'altra le corporation le depredano, da una parte gli scienziati e i cittadini consapevoli sono preoccupati per il riscaldamento globale, dall'altro le democrazie non trovano la volontà di gestire il fenomeno, e potremmo citare altri casi).

A differenza dell'avidità e della golosità, che necessitano solo di un oggetto, di un corpo e di un minimo di sistema nervoso per essere espressa, il buon senso ha bisogno di un maggior supporto. Ha bisogno (oltre che del corpo) di uno spirito, di un senso di sé e, infine, di un'intelligenza.
Negli uomini evoluti, il buon senso gestisce (stempera, governa) le tendenze più animali dell'avidità e della golosità. Non le distrugge, al limite le indebolisce, ma soprattutto le pone al servizio di qualcosa di più grande di esse. Le sotto-mette a qualcosa che potremmo genericamente definire come "bene".

Per esprimersi, il buon senso necessita, oltre che di un supporto fisiologico (diciamo il cervello), di -conoscenza-, conoscenza riguardo ai fenomeni sui quali vuole operare.
Quindi, pur ispirata da all'idea di bene comune, uno dei problemi che la società civile si trova ad affrontare è quello della conoscenza. Per poter agire coerentemente con i nostri fini abbiamo bisogno di conoscere il modo in cui le nostre azioni influenzano il mondo, e il modo in cui il mondo "funziona", in modo da poter scegliere come intervenire per "spegnere" o "accendere" efficacemente i fenomeni dei quali prendiamo coscienza.
Un modo di pensare efficace riguardo alle cose "della natura", come lo sono gli ecosistemi e le società, nelle loro interrelazioni, è il pensiero sistemico. Un atteggiamento mentale che non si focalizza solo sulle entità ma anche sulle inter-relazioni tra le entità stesse, studiandone le caratteristiche e le dinamiche, che spesso si rivelano non-lineari e caotiche.
Per esempio, a differenza del pensiero lineare, il pensiero sistemico invita a contemplare l'ambiente, conoscerlo bene, prima di intraprendere un'azione, perché gli effetti dell'azione potrebbero sfuggirci di mano ed avere effetti molto diversi da quelli che ci aspettavamo all'inizio. La lista dei casi di "fallimenti ecologici" delle azioni umane è molto lunga.
Nomi celebri del pensiero sistemico/complesso sono stati Von Bertalannfy ed Edgar Morin. Questo pensiero sta alla base delle metodologie di sviluppo di ambienti in permacultura che si stanno diffondendo dagli anni '80.


Per rappresentare dei sistemi complessi, una metodologia efficace è quella delle reti di relazioni.
Ad esempio, per analizzare i sistemi biologici, ci si può avvalere di mappe come questa, che rappresenta il sistema metabolico umano.
Mappa del sistema metabolico umano.

In mappe come questa, la complessità del reale viene espressa non tramite lunghi testi, ma tramite reti di relazioni, che permettono di "vedere" a colpo d'occhio i fenomeni rilevanti, sia di investigare sui fenomeni relativi a una sottoparte del sistema. Come tutte le mappe, possiamo realizzarle a diversi livello di dettaglio, o rappresentare la stessa "realtà", con mappe tematiche diverse, secondo gli intenti che ci si prefigge.

Nel caso del sistema globale, sono state realizzate alcune "mappe del potere  globale", che rappresentano alcune realtà che ci influenzano ma che spesso si nascondono alla vista, in quanto troppo grandi o troppo lontane per essere considerate dal cittadino medio.

Una bella ed articolata mappa del governo mondiale è quella dell'Università Tangente del 2004

World government is described here as an intellectual complex, which is able to coordinate, accumulate and concentrate the means for defining the norms and determining the development of capitalism. This complex is made up of financial cores, strategic and diplomatic think tanks, scientific and technical research planning offices, political-influence networks, mafias, intelligence-gathering services and legal and accounting consultants. It is premised on the conviction that a government made up of old families and new brainpower is preferable to peoples’ right to choose their own destiny.
Gouvernement mondial (Bureau d’études, 2004)

Una più semplice, ma recente e ben documentata è questa:

Le organizzazioni del potere planetario (Syti.net)

Coro angelico (Botticini)
Per il comune cittadino, pensare a queste strutture di potere globali è un po' come doveva essere per il contadino medievale osservare le raffigurazioni delle gerarchie angeliche... si vedono raffigurate, se ne sente parlare, ma non se ne ha una reale cognizione, non si possono "toccare con mano", né tantomeno influenzarle, tuttalpiù se ne possono subire gli effetti. L'eccessiva contemplazione di questa realtà, pensare che la nostra vita dipenda da queste strutture può far cadere in un ossessivo sentimento di disperata impotenza*. Vedremo che ci sono altri livelli della realtà che, a differenza di questi, sono influenzabili da noi e che ci permettono di influenzare indirettamente anche questi superiori, non direttamente accessibili.

Ciononostante, la nostra vita è realmente influenzata da queste strutture, che per esempio controllano la finanza mondiale, e di conseguenza dispongono di un capitale monetario che permette loro di influenzare pesantemente tutte le economie globalizzate.

  • Un primo esito di questa pesante influenza è l'aumento incontrollato del divario tra ricchi e poveri, sia a livello mondiale che, di riflesso, a livello nazionale.
    L'impoverimento della base, purtroppo, non si riscontra solo per quel che riguarda la disponibilità di moneta ma diventa grave quando il popolo viene privato, in nome "dell'economia", delle risorse essenziali ad una vita dignitosa (acqua pulita, ambiente salubre, abitazioni, mezzi di trasporto, mezzi di produzione dei beni essenziali). La perdita di questi asset sta facendo passare da "povera" a "misera" la qualità della vita di interi popoli del pianeta. Per parlare dell'uso predatorio del capitalismo, che si avvale in primo luogo del potere finanziario è stato coniato il termine di capitalismo estrattivo.
  • Un secondo effetto di questa influenza è la perdita di potere democratico da parte della base. Quella che si chiama crisi delle democrazie. In pratica le strutture democratiche che avevano unito il popolo fatto prosperare l'occidente nel novecento stanno gradualmente perdendo la capacità di organizzare le società ed i territori di loro pertinenza, con conseguenti disagi sociali, crisi ambientali, perdita del consenso, aumento della corruzione in Italia ed ascesa delle destre in Europa e Stati Uniti. Una delle cause principali di questa crisi è l'aumento del potere dei poteri (soprattutto economici) transnazionali, e un vero e proprio attacco di alcuni di questi alle democrazie. In pratica il potere, detenuto nel novecento dagli stati nazionali, è passato nelle mani dei potentati economici, trasformando il sistema mondiale in una oligarchia, cui molti governi (teoricamente democratici) sono sottomessi. Se colleghiamo l'aumento della corruzione (quindi della corruttibilità) in Italia da parte dei pubblici uffici, allo spropositato potere economico/monetario acquisito dalle élite mondiali, vediamo che l'effetto finale è quello di porre le istituzioni pubbliche italiane sotto il controllo (diretto o indiretto) di queste élite. I "sospetti" collegamenti tra i poteri europei e i poteri finanziari (che ci hanno per esempio regalato il governo "lacrime e sangue" Monti) non fanno altro che aggravare il quadro.
  • Un terzo effetto dell'influenza delle élite mondiali sulla nostra vita è la crescente instabilità sociale. Essendo la coesione sociale ciò che rende un popolo "forte" e capace di manifestare il proprio potere, e andando l'interesse popolare a cozzare direttamente con il potere globale, contendendo la sovranità territoriale e la gestione delle risorse, un modo che genericamente hanno questi poteri per garantirsi il potere è di destabilizzare gli equilibri sociali fomentando ed aggravando i naturali disaccordi che ci sono in seno a un popolo. L'effetto finale di queste pratiche (condotte sia da attori economici che da agenzie governative conniventi) è l'instaurazione di regimi dittatoriali nei paesi ricchi di risorse o di qualche rilevanza strategica, guerre intestine ai popoli, potenziamento delle forze violente e delle guerre intestine ai popoli, emigrazione di masse di persone dai territori divenuti invivibili. In Italia possiamo riscontrare queste lotte tra sovranità popolare e interessi economici sovranazionali sia nel caso della "rivolta" contro la TAV in Val di Susa, sia nel "caso" Xylella in Puglia. In entrambi i casi movimenti popolari di base si sono opposti, anche violentemente, alle ingerenze di interessi economici sovranazionali nei confronti dei quali lo Stato Italiano ha assunto un ruolo perlomeno ambiguo.


La constatazione di questi fatti, oltre a farci vedere il mondo come un'entità complessa e interconnessa, dovrebbero indurci a reputarci coinvolti in prima persona nei cambiamenti che avvengono a livello globale. La crisi economica ed ambientale, il progressivo impoverimento della popolazione, il degrado sociale, non vanno intesi come fenomeni inspiegabili o al pari di quelli metereologici, o "castighi divini". Derivano invece da una precise strutture socioeconomiche che possono essere conosciute e, con le dovute tecniche, addirittura "gestite", come si può gestire una pestilenza o come una bestia feroce che è entrata nel nostro cortile.











Note
* sentimento sostenuto volentieri da quella parte dei media affiliata a questi potentati.



sabato 13 febbraio 2021

La lingua ausiliaria dell’umanità e i bisogni universali

L'articolo qui riportato corrisponde alla versione di marzo 2020, è stato rivisto (con aggiustamenti della forma e di qualche contenuto) e pubblicato nel repository gihub (nella cartella paper). Il repository fungerà da centro collaborativo del progetto.

giovedì 26 novembre 2020

Mappa della caccia alle streghe

Nella giornata della violenza sulle donne mi è capitato sotto mano il libro di Vanna De Angelis, sui processi alle streghe in Europa (alcuni dei quali a Reggio Emilia, Modena e nella Val di Non). Mi è parso bello fare una mappa che contiene i luoghi e i momenti di questi processi, inserendo l'esito, spesso mortale, che ha colpito queste donne (e a volte uomini e fanciulli) invisi al "sistema". Leggendo questi atti ufficiali dopo vari secoli dalla loro stesura, possiamo vedere con chiarezza quanto il potere può essere (o è quasi sempre) espressione di cecità e miseria umana. 

lunedì 23 marzo 2020

Unità di scienza e fede: 3 diagrammi

Un mio incontro del mese scorso, proprio un attimo prima che il coronavirus bloccasse tutto!
E' stato difficile da preparare, ma una grande soddisfazione.

I temi sono talmente tanti che voglio riproporlo in versione espansa (2 o 3 serate). In più gli interventi dei convenuti, mi hanno aiutato a focalizzare certe questioni da inserire (es. sul rapporto tra il Dio dei mistici e quelLo delle religioni).

Qui le diapositive, più sotto il link al sito dove c'è anche la registrazione della conferenza (purtroppo l'audio è "approssimativo") e i riferimenti bibliografici.


Mandatemi un mess per domande o osservazioni!






lunedì 25 novembre 2019

Inno alla nutria

Ecco una chicca che ho custodito gelosamente negli anni, e che finalmente vede la libertà. L'unico e inimitabile inno alla nutria, proveniente da una attività di ascolto profondo dello Spirito della Nutria che vive e prolifica nelle terre basse.

Bionic MyoCastor, adattamento dal Bionic Beaver
Ecco l'inno, che non va recitato, bensì declamato. Avrei piacere di metterlo in musica, ma aspettiamo la situazione giusta. Se la recitate in giro e fate un video/registrazione mandatemi una copia :)



Inno alla nutria


O nutria, o castorino,
che vieni dal basso Sudamerica,
dalla Patagonia.
Là ti cacciava il caimano
e in quelle terre lontane
vivevi in pace [con l'essere umano.]

L'uomo bianco di là ti ghermì,

e ti rapì via,
affascinato dal tuo morbido pelo.
I tuoi figli portava in tutto il mondo,
mica è colpa tua!


E qui, ora, che fai;
o nutria, o castorino?
Tutto quel che fanno
le semplici creature di Dio:
mangi quel che trovi,
fai la tua casetta,
-prolifichi-

fai, come farebbero gli uomini
(né più ne meno)
meglio lo fai,
in pace con l'ambiente!
Quale tra le altre bestie
potrebbe fartene una colpa?


Tu, estremo monito all'agricoltore
avido e dissennato
pallido zombi della Monsanto
che inquina, terre e acque
dall'alto del suo trattore


L'uomo ha divelto,
sterminato ogni selvaticità
da questa grande pianura.
Tutto è a misura di macchina,
e quando non rimane
più natura da inquadrare,
ecco!


Dio manda un animaletto
che costringe l'uomo padano
a riveder le sue azioni,
le sue strategie...
E se fosse saggio, a rivedere sé stesso!


Tu, tromba dell'apocalisse
che avvisa tutti quanti:
"quanto potrete resistere,
lontano dalla natura?
imparate da me,
che sono piccola e pura".


E infine, se noi fossimo indiani
in questa sterminata pianura
tu potresti essere il bisonte
di piccola statura.


Christian Lovato  

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.

venerdì 21 giugno 2019

Maria Montessori e il sistema tecnico

Dalle discussioni con gli eccellenti amici, con il gruppo di Exit, e dalla lettura di Maria Montessori, emerge la necessità di confrontarsi coscientemente e radicalmente con il sistema tecnico. A tal proposito, cito un testo interessante, tratto dal libro Educazione e Pace (pagg 10-11):






Manca nella società odierna la preparazione adeguata dell'uomo allo stato presente della vita civile, l'«organizzazione morale» delle masse.
Nell'umanità gli uomini sono educati a considerare se stessi come individui isolati, aventi i loro interessi immediati da soddisfare, in concorrenza con altri individui. Sarebbe necessaria una «organizzazione» poderosa per comprendere ed organizzare gli avvenimenti sociali, per proporsi e perseguire fini collettivi, e così ordinare il progresso della civiltà.
Esiste invece oggi solo una «organizzazione delle cose», non degli uomini; solo l'ambiente è organizzato. I progressi tecnici hanno messo in moto una specie di «meccanismo» formidabile, che si trascina dietro gli individui, attratti come polvere da una calamita. E ciò si dica degli operai come degli intellettuali. Tutti vivono isolati l'uno dall'altro nei loro interessi, tutti cercano niente di più che il mestiere che assicuri la vita materiale, tutti sono attratti ed assorbiti dagli ingranaggi di un mondo meccanizzato e burocratizzato. È evidente che i «meccanismi» non possono sospingere l'umanità verso il progresso, perché il progresso dipende dall'uomo. E un momento deve arrivare in cui l'umanità domina il progresso e ne assume la direttiva.
  Questo momento è già arrivato. O le masse si organizzano e s'impadroniscono del mondo meccanico, o il mondo meccanico distrugge l'umanità.
  Questo formidabile passo e questo concorso universale dell'umanità al progresso realizzato richiedono per sostenersi che l'umanità si organizzi. È urgente che l'umanità intera intervenga e ponga riparo a un difetto che mette in pericolo l'esistenza della civiltà. Bisogna organizzare l'umanità perché la frontiera pronta a cedere e per cui entra il nemico, —cioè la guerra,— non è quella materiale delle nazioni, ma la impreparazione dell'uomo e l'isolamento dell'individuo. Bisogna «svolgere la vita spirituale dell'uomo», e organizzare poi l'umanità per la Pace.

Il sistema tecnologico sta cambiando molto velocemente l'ambiente attorno a noi... quanto di questo cambiamento sarà gestito, e quanto invece ci travolgera? Dipende da noi, dalla nostra capacità di essere coscienti, e dalla nostra capacità di organizzarci. Comunitariamente, mi verrebbe da dire.

Alcuni video su tecnologia e futuro, tanto per avere delle prospettive tra lo stupefacente e l'inquietante:

Singularity: il punto di non ritorno dell'evoluzione umana

La Fine del Lavoro come lo Conosciamo

martedì 17 luglio 2018

Citazioni sull'unità di scienza e spiritualità

«Dalla religione deriva lo scopo di un uomo; dalla scienza, il suo potere per realizzarlo. A volte le persone chiedono se la religione e la scienza si oppongano l'una all'altra o meno. Si oppongono: nel senso che il pollice e le dita delle mie mani sono opposti l'uno all'altro. Si tratta di un'opposizione per mezzo della quale tutto può essere realizzato.

From religion comes a man's purpose; from science his power to achieve it. Sometimes people ask if religion and science are not opposed to one another. They are: in the sense that the thumb and fingers of my hands are opposed to one another. It is an opposition by means of which anything can be grasped. (da The World of Soundpp. 195-196)

(grazie a Mimma)



Aggiornerò questo post col tempo... Einstein, Newton e altri :)

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