venerdì 21 giugno 2019

Maria Montessori e il sistema tecnico

Dalle discussioni con gli eccellenti amici, con il gruppo di Exit, e dalla lettura di Maria Montessori, emerge la necessità di confrontarsi coscientemente e radicalmente con il sistema tecnico. A tal proposito, cito un testo interessante, tratto dal libro Educazione e Pace (pagg 10-11):






Manca nella società odierna la preparazione adeguata dell'uomo allo stato presente della vita civile, l'«organizzazione morale» delle masse.
Nell'umanità gli uomini sono educati a considerare se stessi come individui isolati, aventi i loro interessi immediati da soddisfare, in concorrenza con altri individui. Sarebbe necessaria una «organizzazione» poderosa per comprendere ed organizzare gli avvenimenti sociali, per proporsi e perseguire fini collettivi, e così ordinare il progresso della civiltà.
Esiste invece oggi solo una «organizzazione delle cose», non degli uomini; solo l'ambiente è organizzato. I progressi tecnici hanno messo in moto una specie di «meccanismo» formidabile, che si trascina dietro gli individui, attratti come polvere da una calamita. E ciò si dica degli operai come degli intellettuali. Tutti vivono isolati l'uno dall'altro nei loro interessi, tutti cercano niente di più che il mestiere che assicuri la vita materiale, tutti sono attratti ed assorbiti dagli ingranaggi di un mondo meccanizzato e burocratizzato. È evidente che i «meccanismi» non possono sospingere l'umanità verso il progresso, perché il progresso dipende dall'uomo. E un momento deve arrivare in cui l'umanità domina il progresso e ne assume la direttiva.
  Questo momento è già arrivato. O le masse si organizzano e s'impadroniscono del mondo meccanico, o il mondo meccanico distrugge l'umanità.
  Questo formidabile passo e questo concorso universale dell'umanità al progresso realizzato richiedono per sostenersi che l'umanità si organizzi. È urgente che l'umanità intera intervenga e ponga riparo a un difetto che mette in pericolo l'esistenza della civiltà. Bisogna organizzare l'umanità perché la frontiera pronta a cedere e per cui entra il nemico, —cioè la guerra,— non è quella materiale delle nazioni, ma la impreparazione dell'uomo e l'isolamento dell'individuo. Bisogna «svolgere la vita spirituale dell'uomo», e organizzare poi l'umanità per la Pace.

Il sistema tecnologico sta cambiando molto velocemente l'ambiente attorno a noi... quanto di questo cambiamento sarà gestito, e quanto invece ci travolgera? Dipende da noi, dalla nostra capacità di essere coscienti, e dalla nostra capacità di organizzarci. Comunitariamente, mi verrebbe da dire.

Alcuni video su tecnologia e futuro, tanto per avere delle prospettive tra lo stupefacente e l'inquietante:

Singularity: il punto di non ritorno dell'evoluzione umana

La Fine del Lavoro come lo Conosciamo

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog