sabato 24 settembre 2016

Decidere insieme


L'anno scorso (2015) sono stato al raduno estivo della Rete Italiana Villaggi Ecologici, che connette molte realtà comunitarie composte perlopiù da individui che vogliono vivere "come piace a loro", associandosi liberamente.

Raduno estivo RIVE 2016

Essendo le persone libere di andarsene, queste realtà hanno il massimo interesse a realizzare una forma sociale dove queste siano "ascoltate" dalla comunità. Inoltre, avendo gli individui che li organizzano l'ambizione di vivere meglio che nella società "esterna" e spesso mezzi limitati si trovano nella condizione di aver la necessità di prendere decisioni intelligenti e sensate. Insomma a dover organizzare delle "mini democrazie"sperimentali su base locale.


Nei quattro giorni che ho passato al raduno si è parlato spesso di metodi per prendere delle decisioni collettive. Sperando di fare cosa gradita, Lascio alcune suggestioni e link partendo da concetti riguardanti gruppi ristretti, fino ad arrivare a organizzazioni più grandi.

Innanzitutto, la base di discussione collettiva è il cerchio di persone, forma che corrisponde ad una perfetta pariteticità e di massima interazione tra tutti gli individui presenti.
Questa tecnica sociale di base sono aggiunti vari elementi, secondo le esigenze.
Una tecnica aggiuntiva e quella del bastone parlante, secondo la quale un oggetto (un bastone, seguendo l'esempio dei nativi) viene fatto circolare nel cerchio, con la regola rigorosa che chi lo tiene in mano può parlare e tutti gli altri ascoltano. Questo serve a evitare gli accavallamenti di conversazioni che avvengono spesso alle riunioni, permettendo nel contempo ad ogni singola persona di esprimere le proprie opinioni.


In alternativa il gruppo può avvalersi della presenza di un facilitatore, ovvero una persona che ha il mandato del gruppo per svolgere particolari funzioni. Regolare la conversazioni, far esprimere quelli che hanno difficoltà, mantenere il focus e permettere lo sviluppo non cruento dei conflitti. Il facilitatore può essere un membro della comunità o un professionista esterno che viene chiamato in caso di criticità.


Tra i metodi decisionali è stato dato risalto al metodo del consenso (ritenuto migliorativo rispetto a quello a maggioranza)


Ho seguito un workshop molto interessante di "democrazia profonda" che parte da diverse sapienze (psicologia junghiana, fisica sistemica, sciamanesimo e taoismo) con l'obiettivo di trasformare il reale.
http://artedelprocesso.com/arte-del-processo/democrazia-profonda/


Come metodo autoorganizzativo, si è accennato alla metodica della sociocrazia per organizzare vasti gruppi di individui. E' un sistema sviluppato in ambito aziendale, che diversi ecovillaggi stanno sperimentando.
http://www.facilitazione.net/tag/sociocrazia/
http://sociocrazia.tumblr.com


Ci tengo infine a sottolineare che le tecniche nominate richiedono sempre una base umana di rispetto, connessione reciproca e voglia di migliorarsi, senza i quali cade la base del vivere comunitario.

P.S. Cito anche il Dragon Dreaming come metodo di coprogettazione collettiva. E' utilizzato nelle transition town.

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