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lunedì 23 marzo 2020

Unità di scienza e fede: 3 diagrammi

Un mio incontro del mese scorso, proprio un attimo prima che il coronavirus bloccasse tutto!
E' stato difficile da preparare, ma una grande soddisfazione.

I temi sono talmente tanti che voglio riproporlo in versione espansa (2 o 3 serate). In più gli interventi dei convenuti, mi hanno aiutato a focalizzare certe questioni da inserire (es. sul rapporto tra il Dio dei mistici e quelLo delle religioni).

Qui le diapositive, più sotto il link al sito dove c'è anche la registrazione della conferenza (purtroppo l'audio è "approssimativo") e i riferimenti bibliografici.


Mandatemi un mess per domande o osservazioni!






mercoledì 19 luglio 2017

La scienza dell'Uno

[articolo da rivedere]

La scrivania di una persona creativa è spesso in disordine, e il motivo razionale è che, se mentre si sta cercando un documento, se ne trova invece un altro inaspettato che scatena un'associazione proficua, ci si trova per le mani una nuova idea. Ho chiamato questa proprietà "Il magico potere del disordine".

Grazie a questa modalità caotica, in questi giorni ho scoperto, una coincidenza interessante, non tramite una scrivania disordinata (cosa che il mio tavolo in effetti è) ma nella lettura disordinata e compulsiva di articoli.
Avevo iniziato a leggere Il Fenomeno Umano di Theillard de Chardin, perché colpito da un post su facebook che ne riportava l'introduzione:
“Per essere correttamente inteso, il libro che qui presento, chiede di essere letto non come un’opera metafisica, né tanto meno come una specie di saggio teologico, ma soltanto e unicamente come un esposto scientifico. La stessa scelta del titolo lo precisa. Nient’altro che il Fenomeno: ma anche tutto il Fenomeno. [...]
È impossibile tentare un’interpretazione scientifica generale dell’Universo, senza aver l’aria di volerlo spiegare fino in fondo. Ma provate solo a osservare queste opere più da vicino: vedrete, ogni volta, che questa Iperfisica, non è ancora, del lutto, una Metafisica.
In ogni sforzo di questo genere, per descrivere scientificamente il Tutto, è naturale che si manifesti, con un massimo d’ampiezza, l’influenza di alcuni presupposti iniziali, dai quali dipende tutta la struttura del sistema che precede. Nel caso particolare del saggio qui presentato, due opzioni primordiali - tengo a precisarlo - si aggiungono, una all’altra, per sostenere e dominare tutti gli sviluppi:
  • la prima, è il primato accordato alla psiche e al pensiero nel Tessuto dell’Universo; 
  • la seconda, è il valore biologico attribuito al Fatto Sociale intorno a noi.
Preminente significato dell’Uomo nella Natura, e natura organica dell’Umanità: due ipotesi che possiamo cercare di rifiutare in partenza; ma non vedo, senza di esse, come si possa dare una rappresentazione coerente e totale del Fenomeno Umano”.

domenica 18 giugno 2017

Materia vivente

Durante il dottorato è sorta dentro di me una visione riguardo alle forme viventi.
Si possono considerare le specie viventi come punti in uno spazio multidimensionale delle modalità di configurazione della materia-energia. La scoperta di leggi come queste permette di ridurre la dimensionalità di questo spazio, restringendo l'ambito delle configurazioni ammissibili.




https://futurism.com/videos/everything-in-this-world-is-governed-by-a-single-mathematical-principle/

Da sviluppare...

lunedì 30 maggio 2016

GCView (Demo for GeoCronoView)


GCView allows to show events in a space-time environment, using Z-axis (height) as temporal axis.
In a frame like this it's possible to show any kind of events, i.e. historical ones or recent ones, like the shoot of a photo, but also personal events, like birth and familiar events of specific people.
My idea is to use a frame like this for saving of community memory, linking personal life of people with (pre)historical events that are happened in the same place but in different times.

In this demo, is possible to see some placemarks (representing cities) with photos taken in different places and times, wiht a geographical object, a river, which extends in the spatial and temporal dimensions.
Using historical geological data, we would see the rivers assume fashinating gemetrical folds as it changes its stream bed in time.

Based upon VTK and Python

Let your comments on this article or email me at chr dot lovato at gmail dot com



[EDIT] il progetto è cresciuto ed è diventato questo 💥

domenica 9 agosto 2015

La mia idea di comunità

(da collegare con le altre idee)

Un luogo fondato spiritualmente, promotore di bene per i suoi membri, per il territorio dove è incastonato, per il mondo.
Temi: ricerca interreligiosa, ricerca spirituale "empirica", autonomia economica/sussistenza, ricerca culturale e nella buone pratiche. Divulgazione e condivisione tra i membri e con il territorio. Ricerca sociale ed economica (in particolare riguardo alla freeconomy)


Mappa mentale dei temi e delle attività

Alcune idee... clicca sull'immagine per vedere i dettagli della mappa (è possibile leggere delle didascalie passando il mouse sulle voci che contengono l'icona di una matita in alto a sinistra)

Mappa di temi e attività


Ispirazioni

Le ispirazioni che presento vogliono fornire l'archetipo di realizzazione, la direzione, non un piano esecutivo al quale tutti debbano necessariamente attenersi, ma alcuni spunti che, collegandosi con altri che arriveranno, possano permetterci di passare ad una fase successiva di concretizzazione.

Ecovillaggi
In particolare mi paiono interessanti le esperienze di Auroville (nel sud dell'India) che dura da oramai cinquant'anni e la comunità di Tamera (in Portogallo), con la sua prospettiva di comunità di cura territoriale, oltre che la voglia di costruire una rete di cura planetaria (il progetto Terra Nova).

Mashiqu’l-Adhkàr (Casa di Adorazione secondo la fede Bahai) 
E’ composta da un tempio (luogo di adorazione/preghiera/meditazione/contemplazione), con annessi diverse strutture che “daranno assistenza ai sofferenti, sostentamento ai poveri, asilo ai viandanti, consolazione ai bisognosi, educazione agli ignoranti”
Bahá'u'lláh lasciò istruzioni ai Suoi seguaci per la costruzione di templi per il culto in ciascun paese e in ciascuna città del mondo. A questi templi Egli diede il nome di Mashriqu’l-Adhkár 11, che significa «Il Sito dell’Alba delle Lodi di Dio». Il Mashriqu’l-Adhkár deve essere una costruzione poligonale di nove lati, sormontato da una cupola, e deve essere quanto più possibile bello per disegno ed esecuzione; deve ergersi nel mezzo di un gran giardino ricco di fontane, alberi e fiori e circondato da un certo numero di edifìci accessori dedicati a scopi sociali, educativi e di carità, affinché il culto di Dio nel tempio possa essere intimamente associato con le delizie della bellezza della natura e dell’arte e con l'attività pratica per il miglioramento delle condizioni sociali.

Queste potrebbero anche essere identificate come macroaree di funzionamento delle attività della comunità:

  • Adorazione/Preghiera/Meditazione e altre pratiche spirituali di ogni fede e sensibilità
  • Salute/wellness (fisica e spirituale)
  • Economia/condivisione dei beni (agricoltura/orti ma non solo)
  • Accoglienza (di poveri, viandanti, ma anche couchsurfing)
  • Studio/Educazione (ricerca/pratica, scienze interiori ed esteriori, arti, trasmissione, collegati alle altre aree della comunità e al territorio)

Notare che anche Auroville è costituita in maniera analoga, con il luogo di meditazione al centro per espandere da esso "buone vibrazioni".
Interessante il collegamento del pensiero di Baha'u'llah con il tempio/palazzo di Cnosso.


Mondo di comunità e famiglia
www.comunitaefamiglia.org
La comunità di famiglie non si costituisce sulla fusione, ma sul vicinato solidale, non sulle norme ma sulla fiducia reciproca. Le parole chiave di questa esperienza sono: condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà. Ognuno ha il suo appartamento, ha una sua sovranità inalienabile, ed è totalmente responsabile di sé e delle proprie scelte.
L’equilibrio che si persegue tra valori e stile di vita ed il sostegno reciproco vissuto in una casa solidale, consente alle famiglie e alle persone di trasformare le parole che si portano nel cuore in pratica quotidiana

Geolocalizzazione del progetto

Zona Bassa Veronese, Mantova, ma non necessariamente. Luogo da decidere collettivamente e secondo le possibilità che si trovano.
Modalità di acquisizione terreno/edificio: Bene Comune offerto, sequestrato alla mafia o custodiato popolare

lunedì 9 luglio 2012

RESTRICTED COMPLEXITY, GENERAL COMPLEXITY*



Perché la nozione di complessità si sta diffondendo così lentamente in ambito accademico?



RESTRICTED COMPLEXITY, GENERAL COMPLEXITY*
EDGAR MORIN
CNRS Emeritus Director
Centre d’Etudes Transdisciplinaires. Sociologie, Anthropologie, Histoire
Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales

Why has the problematic of complexity appeared so late? And why would it be justified?

1. The three principles of the rejection of complexity by ‘classical science’

Classical science rejected complexity in virtue of three fundamental explanatory principles:
  • The principle of universal determinism, illustrated by Laplace’s Daemon, capable, thanks to his intelligence and extremely developed senses, of not only knowing all past events, but also of predicting all events in the future.
  • The principle of reduction, that consists in knowing any composite from only the knowledge of its basic constituting elements.
  • The principle of disjunction, that consists in isolating and separating cognitive difficulties from one another, leading to the separation  between disciplines, which have become hermetic from each other.

continua... 

lunedì 21 dicembre 2009

La rivincita delle orchidee

tratto da Internazionale n° 823

Puoi leggere/scaricare il PDF di questo articolo su Scribd o su Mediafire


La rivincita delle orchidee

David Dobbs, The Atlantic, Stati Uniti

La maggior parte delle persone ha dei geni che aiutano ad adattarsi a ogni situazione. Altre sono fragili e instabili, ma nell'ambiente giusto riescono meglio di tutti. Lo sostiene una nuova teoria genetica.

Nel 2004 Marian Bakermans-Kranenburg, docente di studi sull'infanzia e la famiglia all'università olandese di Leida, ha filmato la vita di un gruppo di famiglie con bambini di età compresa tra uno e tre anni che avevano un comportamento antagonista, aggressivo, non collaborativo e irritante. Un comportamento che gli psicologi chiamano esternalizzazione: i bambini piangono, urlano, picchiano, fanno capricci, lanciano oggetti e respingono ostinatamente qualsiasi richiesta ragionevole. Un atteggiamento abbastanza normale a quell'età. Ma, secondo alcune ricerche, i bambini che lo fanno troppo spesso rischiano in seguito di essere stressati e confusi, di avere difficoltà nell'apprendimento e nei rapporti con i compagni e di diventare adulti asociali e aggressivi.
Bakermans-Kranenburg e i suoi colleghi avevano selezionato 2.408 bambini, chiedendo ai genitori di compilare un questionario. Poi si erano concentrati sul 25 per cento di bambini che, secondo le risposte date dai genitori nel questionario, si abbandonavano più spesso all'esternalizzazione. La ricercatrice voleva modificare il loro comportamento. Seguendo un protocollo studiato dal suo laboratorio, Bakermans-Kranenburg e i suoi collaboratori dovevano visitare 120 famiglie per sei volte nell'arco di otto mesi. Bisognava filmare la madre e il bambino nelle loro attività quotidiane, alcune delle quali richiedevano obbedienza o collaborazione, e poi scegliere le parti più significative del filmato e mostrarle alle madri. Accanto a questo gruppo, ne avevano formato uno di controllo formato da bambini con caratteristiche simili, ma che non ricevevano le stesse attenzioni.
Gli interventi hanno funzionato. Vedendo i filmati, le mamme hanno imparato a cogliere degli indizi che fino a quel momento non avevano notato e a reagire in modo diverso a certe situazioni. Molte di loro, per esempio, avevano accettato senza troppa convinzione di leggere un libro illustrato ai loro bambini irrequieti, pensando che non sarebbero mai rimasti buoni ad ascoltare. Ma secondo Bakermans-Kranenburg, quando le madri guardavano il filmato "si accorgevano con sorpresa che quell'attività piaceva molto ai bambini e anche a loro". Quasi tutte hanno cominciato a leggere libri ai figli regolarmente creando, come ha spiegato Bakermans-Kranenburg, "dei momenti di tranquillità che avevano sempre ritenuto impossibili". Anche il comportamento dei bambini è cambiato. Dopo un anno le esternalizzazioni erano diminuite del 16 per cento, mentre nel gruppo di controllo L miglioramento era stato solo del 10 per cento. La reazione delle madri, inoltre, era diventata più positiva e costruttiva.

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